Il movimento della Generatività Sociale promuove un nuovo modo di pensare e di agire personale e collettivo che racconta la possibilità di un tipo di azione socialmente orientata, creativa, connettiva, produttiva e responsabile, capace di impattare positivamente sulle forme del produrre, dell’innovare, dell’abitare, del prendersi cura, dell’organizzare, dell’investire, immettendovi nuova vita.
In un’epoca di transizioni epocali che richiedono un surplus di appassionato desiderio e di coraggioso pensiero, Generatività Sociale è intesa come:
un percorso di attivazione verso più evoluti modelli di sviluppo sostenibile;
una capacità di sperimentare che si innesta su una matrice italiana fatta di territori, talenti, relazioni;
una nuova sensibilità per avviare e sostenere quei processi riproducibili generativi di valore multiforme (economico e sociale, culturale e ambientale, istituzionale e fiduciario) in grado di produrre azioni più consapevoli e responsabili;
un’attitudine ad abilitare l’altrui libertà come responsabilità;
l’attenzione alla intergenerazionalità come chiave di una vera sostenibilità.
La radice latina ' GEN ' esprime l’idea di qualcosa che ‘ viene alla luce ’, ‘ germoglia ’ e che è capace di durare nel tempo lasciando un segno. Etimologicamente, ‘ generare ’ è collegato a generosità, genialità, genitore, genesi, gente, genuino, originale, ingenio.
La radice greca ' gignomai ' significa essere, far essere, far accadere: è la capacità, tipicamente umana, di mettere al mondo. Al di là dell’aspetto biologico, è espressione di quella energia interna che apre le persone all’altro, facendo sì che possano contribuire creativamente a ciò che le circonda.
UNA LOGICA ORGANIZZATIVA
Quando la generatività sociale supera la dimensione personale e diventa logica organizzativa, i benefici sono enormi a tutti i livelli. Le organizzazioni generative investono contributivamente in nuove infrastrutture sociali e rigenerano beni comuni, significati condivisi, identità collettive, capacità individuali, forme sostenibili di lavoro e produzione. In questo modo, autorizzano individui e gruppi ad agire e partecipare, migliorano il contesto in cui operano, responsabilizzano persone e collettività, contribuiscono al mutamento culturale attraverso la testimonianza della propria azione.
Un logo che sostiene, abilita e costruisce infrastrutture ‘in favore di’ e ‘attraverso’ forme generative di autorealizzazione è una “società generativa”. Una società che non ha paura di abitare la tensione tra controllo e perdita (cioè tra vita e morte), che scommette sul futuro a partire dalla capacità e dal desiderio umano di contribuire, mettendo al mondo e portando frutto. Una tale società è desiderabile non solo socialmente, ma anche economicamente: identificando nuovi modi di concepire la realizzazione di sé e di fare organizzazione, essa permette di riconoscere possibilità di futuro che altrimenti rimarrebbero inaccessibili, andando oltre l’immaginario consumerista.
La nostra canzone
“Generare, mettere al mondo, prendersi cura e poi lasciare andare”: Franco Mussida ha dedicato alla Generatività Sociale la canzone "È tutto vero", che sintetizza le fasi del movimento generativo.
Non c’è generatività senza desiderio: un desiderio creativo, che ci proietta verso il futuro, spingendoci a fruttificare e, per questa via, a raggiungere la realizzazione di sé. Come un ‘vuoto promettente’, il desiderio stimola il soggetto a una ricerca continua, con un’inquietudine che lo spinge a non accontentarsi della realtà per come essa è. Questo desiderio si traduce poi nella ricerca dei modi per dispiegare la propria energia vitale.
La generatività costituisce una delle vie attraverso cui il desiderio riesce a prendere forma. Si tratta di un processo aperto, che supera il successo stesso. In un dialogo continuo con il contesto e le circostanze che si vengono a creare, la generatività tende ad assumere la caratteristica di una forma di vita dinamica, che si sviluppa nel tempo.
DESIDERARE
fase vitale
METTERE AL MONDO
fase imprenditiva/creativa
PRENDERSI CURA
fase organizzativa
LASCIAR ANDARE
fase transitiva
Quando si sviluppa lungo tutta la sua ampiezza e profondità, superando le insidie nascoste in ognuno dei suoi tre movimenti, l’arco generativo rende possibile il dispiegarsi delle potenzialità dei soggetti coinvolti, che così prendono forma compiuta, e la pluralizzazione delle forme sociali. In questo modo, l’azione sociale generativa crea e alimenta un legame basato su una relazione di gratitudine, capacitazione, creatività. L’azione generativa nasce e vive della tensione produttiva tra il desiderio di realizzare qualcosa di bello e significativo e la capacità di essere efficaci nel perseguire tale obiettivo. Come tale, è un movimento continuo, che va in una direzione precisa (l’orizzonte di significato che la origina e la destina) e che però si va chiarendo ed è accessibile solo passo dopo passo. Ciò definisce un modo di avanzare per tappe, il cui valore va sempre riferito all’orizzonte verso cui si tende, che non esauriscono mai il senso di quello che si fa - senso che mantiene una sua proiezione dinamica.
La generatività sociale attiva un movimento che si prolunga nel tempo, si allarga nello spazio e si estende ad altri. Il modo di avanzare di questo tipo di azione non è dunque quello della linea diretta, priva di incertezze e fallimenti, ma quello di una spirale aperta che si produce nella forma di una ricerca continua.
INTERTEMPORALITÀ
la dimensione temporale, ovvero l’effetto di durata dell’impresa generativa nel tempo
INTERSOGGETTIVITÀ
la dimensione relazionale, ovvero la capacità di mobilitare, coinvolgere e capacitare altri a prendere parte e proseguire l’iniziativa generativa
CONTESTUALITÀ
la dimensione contestuale, ovvero la capacità di ispirare nuove iniziative e a stimolare il cambiamento del contesto circostante
Tale movimento non trova mai un punto di arrivo ultimo. Semplicemente perché ogni realizzazione, non importa quanto di successo, non può mai pretendere di aver trovato la forma perfetta e definitiva, ma si ritrova continuamente a misurarsi con ciò che la supera, ad arricchirsi e rinnovarsi grazie a ciò che incontra, a differenziarsi attraverso il contributo di ciò che a partire da essa può nascere.
La generatività sociale è dunque un processo “metastabile”. Ovvero, non è né stabile, come accade nelle relazioni che si istituzionalizzano secondo una rigida dinamica di solidificazione, né instabile, come in quelle liquide che fuggono da ogni forma, ma è dotata di una stabilità ‘relativa’ che contiene le premesse del suo stesso superamento lasciandosi continuamente provocare da altro da sé. Nel quadro di una relazione strutturalmente costitutiva e porosa. In questo modo, l’azione sociale generativa tende a creare relazioni sociali dinamiche, aperte al cambiamento, sostenibili, plurali e intergenerazionali.
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