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Villa Giuseppina, nel quartiere genovese di Pegli, ospitava i padri Saveriani in partenza e di ritorno dai paesi di missione.
Dopo anni di inattività, riprende ora a vivere come Casa delle Rinasc!enze.
Una casa viva, abitata, aperta, fraterna. Un luogo di ricerca, sperimentazione, dialogo e bellezza. Per i giovani e con i giovani.

la brochure

    IL PROGETTO

    10 posti letto
    dai 3 ai 9 mesi di residenza
    dai 18 ai 32 anni di età
     

    IL BISOGNO

     
    40.000 euro arredo di 10 stanze con bagno annesso
    60.000 euro impianto di riscaldamento

     

    PER CONTRIBUIRE A QUESTO PROGETTO DI RINASCITA CON UNA DONAZIONE

    Causale: Erogazione liberale per Villa Giuseppina
    A: Associazione COMM.ON!
    IBAN: IT 64 G030 6909 6061 0000 0151 232
    Banca Intesa Sanpaolo
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    Le attività

    In un contesto alimentato da una ricca attività di animazione sociale e culturale, offriremo periodi residenziali ad adolescenti e giovani adulti che attraversano una fase di disorientamento rispetto al senso e al desiderio della propria vita o che si trovano a confrontarsi con situazioni sociali ed esistenziali di sofferenza, difficoltà e trauma.
    Già 20 ragazzi frequentano oggi Segnavento, il centro di psicoterapia gratuita che qui ha sede.
    La Casa delle Rinasc!enze offrirà inoltre:
    • accompagnamento alla scoperta dei propri talenti, attraverso la condivisione di pratiche artistiche, musicali, sportive ed esperienze immersive nella natura;

    • percorsi di sostegno psicologico o di psicoterapia personalizzati;

    • percorsi di orientamento professionale;

    • un ambiente famigliare, amichevole e generativo, unito a competenze professionali specifiche.

    La Rinasc!enza

    Quando un evento di rottura con qualcosa di precedente permette la nascita di un diverso tipo di rapporto con il mondo, da dove origina una storia, una prassi inedita, si verifica una “frattura instauratrice”, per dirla con Michel De Certeau. Un processo generativo che introduce una discontinuità nella continuità, una differenza nell’unità e inaugura un cambiamento vitale. Tutto ciò che nasce di trasforma, e per trasformarsi deve rinascere. Che significa rispondere alla morte (delle cellule, dell’organismo più debole, delle speranze disattese, dei fallimenti e dei traumi) con più vita. Trasformare il trauma, la rottura, in una frattura instauratrice di vita rigenerata.

    Osservare questo processo, questa schermaglia, questa danza tra la vita e la morte presente fin dalle forme più elementari di esistenza può aiutare a esserne parte, a lasciarsi portare con fiducia. Osservare la vita, fino dalle sue forme più semplici, ci mostra che la vita e la morte sono sempre intrecciate: la morte non si può eliminare, perché è condizione della vita stessa. La morte, dalla prospettiva della vita, non ha l’ultima parola. Lo dicono le scienze: la biologia, la fisica, la chimica.

    Nella consapevolezza della necessità di trasformare la morte in vita, nel dialogo tra gli approcci scientifici e umanistici all’esistenza, nell’ascolto e nello scambio con la realtà sociale e fisica del territorio, la Casa delle Rinasc!enze vuole proporsi come un luogo di ricerca, sperimentazione e vita, in cui la dinamica delle rinascenze possibili e necessarie viene collettivamente compresa, approfondita, applicata, diffusa.

    " Nascere non basta. È per rinascere che siamo nati. Ogni giorno. "
    Pablo Neruda