patrizia.cappelletti@unicatt.it
Per informazioni sui prossimi Laboratori e adesioni scrivere a:
Sistema fortemente centralizzato, proceduralizzato, e tecnocratico
forme sociali capaci di scommettere su intelligenza, creatività e libera iniziativa
La società e le organizzazioni si trovano oggi davanti ad un bivio storico.
Sostenibilità e digitalizzazione stanno emergendo come i principali driver di cambiamento, ma l’esito di quest’evoluzione non è affatto scontato.
o
È uno scenario inedito e dalle evoluzioni imprevedibili, che richiede un nuovo e più maturo livello di riflessività e di capacità di direzione personale, manageriale, organizzativa, sociale.
Oggi le organizzazioni devono scegliere, intenzionalmente e consapevolmente, quale logica di management adottare.
Nel campo del management, cadono le ovvietà, le verità universali, gli automatismi,
gli schemi egemoni: bisogna scegliere. Le organizzazioni devono scegliere tra vie molto diverse, assumendosi la responsabilità del valore che si desidera generare.
C’è una crisi generalizzata senza precedenti in termini di credibilità, legittimazione, consenso, ma anche di efficacia e funzionalità delle differenti pratiche di management.
Di fronte alle nuove sfide, il discorso neomanageriale accusa un clamoroso ritardo di rinnovamento. Nell’ultimo trentennio,
l’azione manageriale ha perso tensione culturale e ha conosciuto una grave perdita di sapere, di autonomia e capacità di rigenerazione. E un management che non ha più cose da dire diviene rapidamente incapace di dire qualcosa.
Verso cosa orientarsi per recuperare direzione, valore e senso all’essere e al fare manageriale?
Nel rispondere alle sfide odierne, la tendenza dell’organizzazione può essere quella di “verticalizzare” il processo gestionale aumentando le regole, col risultato di gravare, da un lato, su processi e costi, e, dall’altro, di produrre effetti selettivi, se non di marginalizzazione, nei confronti di coloro che mostrano maggiori difficoltà di restare al passo dei cambiamenti. È qui, che l’azione manageriale generativa può rivelarsi un fattore chiave dello sviluppo umano e organizzativo nel recuperare l’importante funzione di “mediazione”, di ascolto e di riconoscimento, anche culturale, tra élite direttiva e le altre persone al lavoro. La questione del senso e del contenuto del lavoro, così come la questione delle persone e della loro capacità di restare dentro i processi non è retorica, è una scelta di fondo.
Una possibile via di uscita da questa impasse è offerta dal paradigma della generatività sociale (GS) che si propone come nuova logica di azione personale, collettiva, organizzativa, istituzionale. È un agire orientato socialmente, da un lato dalla consapevolezza della interindipendenza degli attori sociali tra loro, degli stessi con il contesto e con le nuove generazioni; dall’altro, dal senso di adesione a qualcosa più grande del Sé – una comunità, un territorio, un Paese – adesione che accende e sostiene un desiderio di libera, creativa ed originale contribuzione, senza la quale è impensabile la sostenibilità del sistema.
La GS diventa allora la base culturale per una autentica transizione ecologica e una nuova idea di sviluppo sostenibile. Una impresa è “generativa” quando sa ricreare continuamente le condizioni più favorevoli alla piena fioritura personale, organizzativa e sociale. In questo movimento, la GS fa emergere realtà aperte e dinamiche, che ricercano il continuo miglioramento delle condizioni del vivere e del lavorare; che tesse inedite alleanze in vista della generazione di un “di più “di valore – certamente economico, ma anche sociale, ambientale, fiduciario, di innovazione – e della sua incessante circolazione e condivisione orizzontale (ovvero contestuale) e verticale (cioè di consegna generazionale).
La tesi che guida il Laboratorio di Management Generativo è che prendersi cura – del pensiero, dell’azione e dell’avvenire dell’impresa e delle persone che la abitano - rappresenta, oggi, l’opportunità per dare vita a organizzazioni inclusive e trasformative
e inventare nuovi processi sociali e gestionali nel lavoro organizzato.
Da sempre le organizzazioni sono luoghi di produzione di valore. Ma l’idea di valore cambia nel tempo. Cosa è “valore”, oggi? Detto altrimenti: cosa “vale”?
Anche la crisi del paradigma manageriale deriva da una profonda, storica,
ristrutturazione dell’idea di valore. In questo scenario l’azione generativa consente di transitare da un modello estrattivo, ad un modello contributivo: sono la generazione e la
rigenerazione, la circolazione e la condivisione di nuovi tipi di valore per tutti gli
stakeholders, presenti e futuri, i fattori cruciali per il successo imprenditoriale e organizzativo.
Il Laboratorio è uno spazio di ricerca-azione per pensare e governare le organizzazioni nella prospettiva della generatività sociale, ovvero in modo sostenibile e contributivo. Il management “generativo” si pone come finalità di dare vita a organizzazioni che siano noetiche, in grado, cioè, di coniugare le dimensioni razionali con quelle valoriali, mediando in modo originale strumentalità e senso, ragione e spirito.
Le organizzazioni noetiche sono luoghi dell’intelligenza vivente diffusa che coltivano nuove prassi generative, ovvero in grado di alimentare processi di generazione di multiforme valore attraverso la promozione e autorizzazione delle singolarità (ovvero l’unicità dei soggetti) a beneficio della pluralità (il noi del campo organizzativo).
Questa idea costituisce il nucleo sorgivo del management generativo. Solo quest’opera dell’intelligenza vivente diffusa alimenta processi di organizing innovativo e adattivo.
La sfida del management generativo ruota attorno al creare le condizioni favorevoli per l’esercizio dell’intelligenza vivente diffusa e al prendersene attivamente cura.
La sfida del Laboratorio è: quali idee, prassi, processi e dispositivi di management costruiscono oggi organizzazioni di successo?
Il Laboratorio si propone come luogo di ideazione collettiva e sperimentazione di logiche di azione generative nell’affrontare situazioni e problemi concreti del management nelle organizzazioni di piccole, medie e grandi dimensioni. È anche uno spazio e un tempo nel quale potere riaccendere la volontà di ricercare e permettere di ripensare l’esperienza; di percorrere una trama organizzativa che si fa “svolgendosi”, mescolandosi attraverso la testimonianza concreta e l’elaborazione contributiva dei partecipanti.
Il Laboratorio intende:
riflessiva di nuove pratiche e soluzioni manageriali concrete.
* Elaborare collettivamente gli elementi concettuali e fondanti un nuovo paradigma di People Management Generativo come prassi di generazione di valore plurale.
* Costituire uno spazio riflessivo e formativo di riferimento per le organizzazioni.
* Stimolare lo sviluppo di modelli di pensiero e di azione manageriali orientati alla generatività sociale.
* Promuovere un’elaborazione critico/riflessiva per il superamento dell’approccio neomanageriale tradizionale nella gestione delle organizzazioni.
* Accompagnare, nel solco della ricerca-intervento, sperimentazioni trasformative situate nei contesti, nell’intreccio tra dimensione teorica e pratica, stimolando alla progettazione e sperimentazione
* imprenditori e imprenditrici* manager in ruoli apicali
* manager con responsabilità nelle risorse umane e sostenibilità dei settori provato, pubblico, profit, not for profit
Il Laboratorio è ispirato ai principi della generatività sociale come paradigma di riferimento nel ripensare l’azione personale e collettiva nelle imprese, nelle istituzioni pubbliche e nella società.
La partecipazione al percorso prevede la elaborazione di case study rilevanti per il proprio ruolo o per l’organizzazione: problemi, sfide, obiettivi, aree di innovazione, da affrontare nella logica della generatività sociale.
La metodologia adottata è ispirata al concetto di esperienzialità riflessiva, è quindi una originale interpretazione della tradizione dell’Action Research. L’obiettivo è accompagnare la “comunità di ricerca” a costruire un paradigma di management che interpreti l’idea di generatività nelle organizzazioni.
Questo metodo stimola il piacere della ricerca, della sperimentazione, della conoscenza
profonda, nonché della costruzione di comprensioni e progetti di azione con gli altri,
mantenendosi distanti dalla prescrizione di modelli precostituiti. Il gruppo di lavoro svolgerà insieme allo staff un ruolo di coaching circolare nella logica peer to peer nell’attività sui singoli casi, consentendo ad ogni partecipante di assumere il ruolo non solo del cliente portatore del case study ma anche del consulente sui casi dei colleghi, sviluppando in tal modo competenze sia manageriali sia consulenziali.
* Il paradigma della generatività sociale come logica di azione strategica e gestionale
* La generatività sociale come lente interpretativa delle condizioni manageriali e bussola per orientare l’azione
* Analisi delle situazioni e delle problematiche reali proposti nei case study situati
* Progettazione partecipativa delle logiche e delle azioni gestionali da intraprendere
* Contributi sulle prassi manageriali generative
* Riflessione sull’azione intrapresa dai partecipanti
* Rielaborazione degli apprendimenti
Premessa al successo del Laboratorio di Management Generativo sono la condivisione dei suoi obiettivi e del suo specifico approccio, del programma e dei suoi tempi così come la disponibilità al confronto e allo scambio tra i partecipanti. Le esperienze pregresse confermano che gli esiti del Laboratorio sono correlati alla qualità del coinvolgimento e alla costanza della partecipazione ai diversi momenti proposti da parte dei suoi partecipanti.
2
STAFF
FASE
Ogni laboratorio prevede due FASI tra loro indipendenti, ma fortemente correlate:
1
lo
Prima fase:
* 2 incontri one-to-one tra lo staff e i singoli partecipanti
propedeutici all’avvio del Laboratorio
* 5 incontri in gruppo di 4 ore ciascuno a cadenza mensile
* 1 Incontro intermedio
* 1 follow up individuale dopo circa 1 mese la fine del
Laboratorio
Si stima un coinvolgimento pari a circa 25 ore a partecipante.
Risultati attesi: alla fine del percorso i partecipanti sapranno rileggere, nel quadro delle complesse transizioni in atto, il proprio quadro organizzativo e interpretare la propria azione manageriale alla luce del paradigma della generatività sociale. Saranno introdotti in un network di aziende orientate alla GS. Avranno modo di allenare competenze di analisi di diversi casi organizzativi e sperimentarsi in attività di co-coaching.
1 incontro one-to-one tra lo staff e i singoli partecipanti propeduetici all’avvio della seconda fase del laboratorio (1 ora)
3 incontri della durata di 4 ore in house circa ogni 2 mesi (12 ore)2 incontri one-to-one interfase (2 ore)1 incontro finale di follow up (2 ore)
Si stima un coinvolgimento pari a circa 17 ore a partecipante. È auspicata la partecipazione di più profili (gruppo di lavoro interorganizzativo). La seconda fase entra in azienda nell’ottica di contestualizzare il più possibile il pensiero e l’azione; di coinvolgere altre figure dell’organizzazione partecipante; di sensibilizzare l’intera organizzazione al cambiamento. Agli incontri oltre alle figure dello staff, potranno aderire anche i partecipanti alla prima fase del laboratorio che vorranno aderire al percorso in uno spirito di co-ricerca e di co-coaching. Gli incontri preparatori, di interfase e finali potranno essere condotti anche online
Risultati attesi:
alla fine del percorso i partecipanti avranno elaborato un progetto di innovazione organizzativa da implementare in azienda in risposta ad un tema/problema emergente alla luce della generatività sociale. Avranno identificato e attivato all’interno dell’organizzazione un gruppo di lavoro sul tema identificato.
Seconda fase:
A chiusura della prima fase, per le organizzazioni partecipanti è aperta la possibilità di accedere ad una “fase 2” che prevede un accompagnamento “in house” finalizzato all’ideazione, sviluppo e “messa a terra” di un progetto generativo disegnato ad hoc a fronte di uno specifico tema/problema proposto dall’organizzazione medesima:
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Il Laboratorio rientra nelle attività del Centro di Ricerca ARC
dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Ideato e condotto sotto la supervisione scientifica del Prof. Mauro Magatti,
il percorso vede attivo uno staff multidisciplinare composto da:
* Fabio Cecchinato, Professore di Psicologia della Valutazione e dello Sviluppo nelle Organizzazioni presso l’Università Cattolica di Milano, Professore di Organizzazione Aziendale Avanzata presso l’Università Statale di Milano-Bicocca, consulente
* Patrizia Cappelletti, Ricercatrice Università Cattolica di Milano, formatrice e
coordinatrice dell’Alleanza per la Generatività Sociale
* Riccardo Della Valle, ex Dirigente d’azienda e membro Segretariato ASviS
Nel rispondere alle sfide odierne, la tendenza dell’organizzazione può essere quella di “verticalizzare” il processo gestionale aumentando le regole, col risultato di gravare, da un lato, su processi e costi, e, dall’altro, di produrre effetti selettivi, se non di marginalizzazione, nei confronti di coloro che mostrano maggiori difficoltà di restare al passo dei cambiamenti. È qui, che l’azione manageriale generativa può rivelarsi un fattore chiave dello sviluppo umano e organizzativo nel recuperare l’importante funzione di “mediazione”, di ascolto e di riconoscimento, anche culturale, tra élite direttiva e le altre persone al lavoro. La questione del senso e del contenuto del lavoro, così come la questione delle persone e della loro capacità di restare dentro i processi non è retorica, è una scelta di fondo.
Ogni laboratorio prevede due FASI tra loro indipendenti, ma fortemente correlate:
Obiettivi e metodo
Programma
il Perché del laboratorio
Una possibile via di uscita da questa impasse è offerta dal paradigma della
generatività sociale (GS) che si propone come nuova logica di azione personale,
collettiva, organizzativa, istituzionale. È un agire orientato socialmente, da un lato dalla consapevolezza dell’interindipendenza degli attori sociali tra loro, degli stessi con il contesto e con le nuove generazioni; dall’altro, dal senso di adesione a qualcosa più grande del Sé – una comunità, un territorio, un Paese – adesione che accende e sostiene un desiderio di libera, creativa ed originale contribuzione, senza la quale è impensabile la sostenibilità del sistema.
La GS diventa allora la base culturale per una autentica transizione ecologica e una nuova idea di sviluppo sostenibile. Una impresa è “generativa” quando sa ricreare continuamente le condizioni più favorevoli alla piena fioritura personale, organizzativa e sociale. In questo movimento, la GS fa emergere realtà aperte e dinamiche, che ricercano il continuo miglioramento delle condizioni del vivere e del lavorare; che tesse inedite alleanze in vista della generazione di un “di più “di valore – certamente economico, ma anche sociale, ambientale, fiduciario, di innovazione – e della sua
incessante circolazione e condivisione orizzontale (ovvero contestuale) e verticale (cioè di consegna generazionale).
La tesi che guida il Laboratorio di Management Generativo è che prendersi cura – del pensiero, dell’azione e dell’avvenire dell’impresa e delle persone che la abitano -
rappresenta, oggi, l’opportunità per dare vita a organizzazioni inclusive e trasformative
e inventare nuovi processi sociali e gestionali nel lavoro organizzato.
C’è una crisi generalizzata senza precedenti in termini di credibilità, legittimazione,
consenso, ma anche di efficacia e funzionalità delle differenti pratiche
di management. Di fronte alle nuove sfide, il discorso neomanageriale accusa
un clamoroso ritardo di rinnovamento. Nell’ultimo trentennio, l’azione manageriale
ha perso tensione culturale e ha conosciuto una grave perdita di sapere,
di autonomia e capacità di rigenerazione. E un management che non ha più cose da dire diviene rapidamente incapace di dire qualcosa.
Verso cosa orientarsi per recuperare direzione, valore e senso all’essere e al fare manageriale?
Oggi le organizzazioni devono scegliere, intenzionalmente e consapevolmente, quale logica di management adottare.
Nel campo del management, cadono le ovvietà, le verità universali, gli automatismi,
gli schemi egemoni: bisogna scegliere. Le organizzazioni devono scegliere tra vie molto diverse, assumendosi la responsabilità del valore che si desidera generare.
La società e le organizzazioni si trovano oggi davanti ad un bivio storico.
Sostenibilità e digitalizzazione stanno emergendo come i principali driver di cambiamento, ma l’esito di quest’evoluzione non è affatto scontato.
Sistema fortemente centralizzato, proceduralizzato, e tecnocratico o forme sociali capaci di scommettere su intelligenza, creatività e libera iniziativa.
È uno scenario inedito e dalle evoluzioni imprevedibili, che richiede un nuovo e più maturo livello di riflessività e di capacità di direzione personale, manageriale, organizzativa, sociale.
Da sempre le organizzazioni sono luoghi di produzione di valore. Ma l’idea di valore cambia nel tempo. Cosa è “valore”, oggi? Detto altrimenti: cosa “vale”?
Anche la crisi del paradigma manageriale deriva da una profonda, storica,
ristrutturazione dell’idea di valore. In questo scenario l’azione generativa
consente di transitare da un modello estrattivo, ad un modello contributivo: sono la generazione e la rigenerazione, la circolazione e la condivisione di nuovi tipi di valore per tutti gli stakeholders, presenti e futuri, i fattori cruciali per il successo imprenditoriale e organizzativo.
Il Laboratorio è uno spazio di ricerca-azione per pensare e governare le organizzazioni nella prospettiva della generatività sociale, ovvero in modo sostenibile e contributivo. Il management “generativo” si pone come finalità di dare vita a organizzazioni che siano noetiche, in grado, cioè, di coniugare le dimensioni razionali con quelle valoriali, mediando in modo originale strumentalità e senso, ragione e spirito.
Le organizzazioni noetiche sono luoghi dell’intelligenza vivente diffusa che coltivano nuove prassi generative, ovvero in grado di alimentare processi di generazione di multiforme valore attraverso la promozione e autorizzazione delle singolarità (ovvero l’unicità dei soggetti) a beneficio della pluralità (il noi del campo organizzativo)..Questa idea costituisce il nucleo sorgivo del management generativo. Solo quest’opera dell’intelligenza vivente diffusa alimenta processi di organizing innovativo e adattivo.La sfida del management generativo ruota attorno al creare le condizioni favorevoli per l’esercizio dell’intelligenza vivente diffusa e al prendersene attivamente cura.
La sfida del Laboratorio è: quali idee, prassi, processi e dispositivi di management costruiscono oggi organizzazioni di successo?
Il Laboratorio si propone come luogo di ideazione collettiva e sperimentazione di logiche di azione generative nell’affrontare situazioni e problemi concreti del management nelle organizzazioni di piccole, medie e grandi dimensioni. È anche uno spazio e un tempo nel quale potere riaccendere la volontà di ricercare e permettere di ripensare l’esperienza; di percorrere una trama organizzativa che si fa “svolgendosi”, mescolandosi attraverso la testimonianza concreta e l’elaborazione contributiva dei partecipanti.
Il Laboratorio intende:
* Stimolare lo sviluppo di modelli di pensiero e di azione manageriali orientati alla generatività sociale.
* Promuovere un’elaborazione critico/riflessiva per il superamento dell’approccio neomanageriale tradizionale nella gestione delle organizzazioni.
* Accompagnare, nel solco della ricerca-intervento, sperimentazioni trasformative situate nei contesti, nell’intreccio tra dimensione teorica e pratica, stimolando alla progettazione e sperimentazione
riflessiva di nuove pratiche e soluzioni manageriali concrete.
* Elaborare collettivamente gli elementi concettuali e fondanti un nuovo paradigma di People Management Generativo come prassi di generazione di valore plurale.
* Costituire uno spazio riflessivo e formativo di riferimento per le organizzazioni.
Il Laboratorio è ispirato ai principi della generatività sociale come paradigma di riferimento nel ripensare l’azione personale e collettiva nelle imprese, nelle istituzioni pubbliche e nella società.
La partecipazione al percorso prevede la elaborazione di case study rilevanti per il proprio ruolo o per l’organizzazione: problemi, sfide, obiettivi, aree di innovazione, da affrontare nella logica della generatività sociale.
La metodologia adottata è ispirata al concetto di esperienzialità riflessiva, è quindi una originale interpretazione della tradizione dell’Action Research. L’obiettivo è accompagnare la “comunità di ricerca” a costruire un paradigma di management che interpreti l’idea di generatività nelle organizzazioni.
Questo metodo stimola il piacere della ricerca, della sperimentazione, della conoscenza
profonda, nonché della costruzione di comprensioni e progetti di azione con gli altri,
mantenendosi distanti dalla prescrizione di modelli precostituiti. Il gruppo di lavoro svolgerà insieme allo staff un ruolo di coaching circolare nella logica peer to peer nell’attività sui singoli casi, consentendo ad ogni partecipante di assumere il ruolo non solo del cliente portatore del case study ma anche del consulente sui casi dei colleghi, sviluppando in tal modo competenze sia manageriali sia consulenziali.
* imprenditori e imprenditrici* manager in ruoli apicali
* manager con responsabilità nelle risorse umane e sostenibilità dei settori provato, pubblico, profit, not for profit
* Il paradigma della generatività sociale come logica di azione strategica e gestionale
* La generatività sociale come lente interpretativa delle condizioni manageriali e bussola per orientare l’azione
* Analisi delle situazioni e delle problematiche reali proposti nei case study situati
* Progettazione partecipativa delle logiche e delle azioni gestionali da
intraprendere
* Contributi sulle prassi manageriali generative
* Riflessione sull’azione intrapresa dai partecipanti
* Rielaborazione degli apprendimenti
Premessa al successo del Laboratorio di Management Generativo sono la condivisione dei suoi obiettivi e del suo specifico approccio, del programma e dei suoi tempi così come la disponibilità al confronto e allo scambio tra i partecipanti. Le esperienze pregresse confermano che gli esiti del Laboratorio sono correlati alla qualità del coinvolgimento e alla costanza della partecipazione ai diversi momenti proposti da parte dei suoi partecipanti.
* 2 incontri one-to-one tra lo staff e i singoli partecipanti
propedeutici all’avvio del Laboratorio
* 5 incontri in gruppo di 4 ore ciascuno a cadenza mensile
* 1 Incontro intermedio
* 1 follow up individuale dopo circa 1 mese la fine del
Laboratorio
Si stima un coinvolgimento pari a circa 25 ore a partecipante.
Risultati attesi: alla fine del percorso i partecipanti sapranno rileggere, nel quadro delle complesse transizioni in atto, il proprio quadro organizzativo e interpretare la propria azione manageriale alla luce del paradigma della generatività sociale. Saranno introdotti in un network di aziende orientate alla GS. Avranno modo di allenare competenze di analisi di diversi casi organizzativi e sperimentarsi in attività di co-coaching.
A chiusura della prima fase, per le organizzazioni partecipanti è aperta la possibilità di accedere ad una “fase 2” che prevede un accompagnamento “in house” finalizzato all’ideazione, sviluppo e “messa a terra” di un progetto generativo disegnato ad hoc a fronte di uno specifico tema/problema proposto dall’organizzazione medesima:
1 incontro one-to-one tra lo staff e i singoli partecipanti propeduetici all’avvio della seconda fase del laboratorio (1 ora)3 incontri della durata di 4 ore in house circa ogni 2 mesi (12 ore)2 incontri one-to-one interfase (2 ore)1 incontro finale di follow up (2 ore)
Si stima un coinvolgimento pari a circa 17 ore a partecipante. È auspicata la partecipazione di più profili (gruppo di lavoro interorganizzativo). La seconda fase entra in azienda nell’ottica di contestualizzare il più possibile il pensiero e l’azione; di coinvolgere altre figure dell’organizzazione partecipante; di sensibilizzare l’intera organizzazione al cambiamento. Agli incontri oltre alle figure dello staff, potranno aderire anche i partecipanti alla prima fase del laboratorio che vorranno aderire al percorso in uno spirito di co-ricerca e di co-coaching. Gli incontri preparatori, di interfase e finali potranno essere condotti anche online.
Risultati attesi:alla fine del percorso i partecipanti avranno elaborato un progetto di innovazione organizzativa da implementare in azienda in risposta ad un tema/problema emergente alla luce della generatività sociale. Avranno identificato e attivato all’interno dell’organizzazione un gruppo di lavoro sul tema identificato.
Per informazioni sui prossimi Laboratori e adesioni clicca qui
Il Laboratorio rientra nelle attività del Centro di Ricerca ARC
dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Ideato e condotto sotto la supervisione scientifica del Prof. Mauro Magatti,
il percorso vede attivo uno staff multidisciplinare composto da:
* Fabio Cecchinato, Professore di Psicologia della Valutazione e dello Sviluppo nelle Organizzazioni presso l’Università Cattolica di Milano, Professore di Organizzazione Aziendale Avanzata presso l’Università Statale di Milano-Bicocca, consulente
* Patrizia Cappelletti, Ricercatrice Università Cattolica di Milano, formatrice e
coordinatrice dell’Alleanza per la Generatività Sociale
* Riccardo Della Valle, ex Dirigente d’azienda e membro Segretariato ASviS